In un’epoca in cui termini come “sostenibilità” e “transizione ecologica” rischiano di svuotarsi di significato, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) si distingue come un faro di concretezza, visione e azione. Dal 9 all’11 maggio 2025, l’Assemblea Nazionale e la Convention annuale dell’Istituto, ospitate al Romano Palace Luxury Hotel di Catania, hanno rappresentato un momento cruciale per il futuro dell’architettura sostenibile in Italia e in Europa.
L’articolo, pubblicato il 28 maggio 2025 su Interiorissimi (“Non è più tempo di alternative: è tempo di Bioarchitettura”), racconta un evento che trascende il semplice incontro istituzionale, configurandosi come un atto collettivo di rigenerazione culturale, guidato dalla Presidente Arch. Anna Carulli.
Una leadership visionaria: Anna Carulli
Sotto la guida della Presidente Anna Carulli, l’INBAR ha dimostrato una capacità unica di coniugare rigore scientifico, dialogo aperto e visione strategica. La Presidente ha delineato un percorso ambizioso, sottolineando che la bioarchitettura non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: cambiamento climatico, giustizia sociale e innovazione culturale.
Nel suo intervento, Carulli ha definito l’architettura come un diritto di cittadinanza e la cultura del progetto come un atto politico, esortando l’Istituto a diventare un protagonista del cambiamento sistemico. Il suo invito è stato chiaro: l’INBAR deve dialogare con istituzioni europee, imprese, scuole e società civile per costruire una nuova Europa ambientale, economica e umana.
Il Consiglio Direttivo, coeso e propositivo, ha sostenuto questa visione, dando voce ai presidi territoriali e supportando con responsabilità le commissioni e i gruppi di lavoro. Il bilancio, approvato all’unanimità e positivo sia dal punto di vista contabile che progettuale, ha confermato la solidità dell’Istituto come laboratorio permanente di intelligenze e pratiche.
Una rivoluzione culturale e pratica
La bioarchitettura, come emerge dal testo dell’autore dell’articolo, non è una nicchia estetica, ma una rivoluzione pacifica e radicale. Gli interventi della sessione pomeridiana hanno aperto prospettive sul futuro, dimostrando come l’INBAR intrecci sapere scientifico, etica e innovazione.
- Prof. Rosario Faraci, economista e giornalista, ha esplorato il potenziale del business design e del marketing in bioarchitettura, mostrando come l’abitare possa essere un punto di incontro tra economia ed ecologia.
- Silvano Tramonte, medico chirurgo, ha offerto una prospettiva profonda sul legame tra etica e libertà, ponendo in parallelo medicina e architettura.
- Arch. Piero Luigi Carcerano, presidente della Commissione Comunicazione ed Editoria, ha sottolineato che comunicare la bioarchitettura significa renderla viva e accessibile, costruendo partecipazione attiva.
- On. Giampiero Trizzino, giurista esperto di temi ambientali, ha illustrato il potenziale del Bilancio ESG (Environmental, Social, Governance) come strumento di pianificazione sostenibile per imprese, territori e pubbliche amministrazioni.
Il corpo vivo dell’Istituto
La forza dell’INBAR risiede nella sua struttura operativa diffusa, un mosaico di commissioni, dipartimenti e gruppi di lavoro che traducono la bioarchitettura in pratiche concrete.
- Commissione Ambiente e Salute: guidata dal medico Luigi Lotti con delega di Anna Carulli, si concentra sul legame tra qualità ambientale e benessere umano.
- Commissione Formalizzazione del Linguaggio e della Poetica della Bioarchitettura: diretta da Giò Dardano, esplora la dimensione filosofica e culturale del progetto.
- Commissione Marchio di Certificazione Energetica Ambientale INBAR: presieduta da Massimiliano Pardi e guidata da Carla Calvino, definisce parametri affidabili per progettazione e produzione.
- Commissione Formazione: sotto la presidenza di Paolo Rughetto e la guida di Gino Mazzone, promuove percorsi educativi, come il Corso Base.
- Commissione Programmi Complessi: guidata da Pietro Sturniolo e Donatella Wallnofer, affronta le grandi trasformazioni urbane e territoriali.
- Commissione Pianificazione Integrata: presieduta da Giorgio Origlia e guidata da Nando Bertolini, studia modelli di rigenerazione urbana.
- Commissione Cooperazione: diretta da Maria Grazia Contarini e Raffaella Patrone, apre la bioarchitettura al dialogo internazionale e alla solidarietà.
Questi gruppi, come evidenzia l’autore, incarnano un’intelligenza collettiva che affronta le sfide del presente con competenza e passione.
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