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sabato 16 agosto 2025

Roma 2025: INBAR traccia la strada della bioarchitettura e della sostenibilità

 

il direttivo INBAR e la comunicazione insieme 


Costruire oggi significa assumersi la responsabilità di lasciare un segno positivo per il domani. È questa la visione che guiderà l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) il 19 settembre 2025, alle ore 17:00, al Centro Congressi La Nuvola di Roma. L’evento rappresenta un’occasione unica per riflettere sull’architettura come atto di cura verso le persone e l’ambiente, in cui etica, innovazione, tecnica e creatività si intrecciano per ripensare la qualità del progetto.

Per l’INBAR, l’architettura non è solo forma o funzione, ma un organismo vivo, in dialogo continuo con l’ambiente circostante e capace di restituire più di quanto consuma. Come sottolinea l’Arch. Piero Luigi Carcerano nell’articolo originale su Interiorissimi “Costruire il futuro: la bellezza del fare bene”, la transizione ecologica non è una possibilità tra le altre, bensì un vero e proprio dovere culturale e sociale, un impegno imprescindibile per progettisti, cittadini e istituzioni.


Assemblea INBAR 


In questa prospettiva, la formazione diventa uno strumento chiave per dare concretezza a tale visione. INBAR organizza ogni anno corsi, workshop, seminari specialistici e percorsi di aggiornamento che coinvolgono centinaia di professionisti. L’obiettivo è fornire competenze avanzate e strumenti innovativi per progettare in modo sostenibile, puntando alla biocompatibilità e all’ecosostenibilità. Questa strategia consente di creare una rete di professionisti aggiornati e consapevoli, capaci di interpretare le sfide ambientali e sociali attraverso il progetto architettonico.

I lavori dell’Assemblea saranno aperti dall’Arch. Anna Carulli, Presidente nazionale INBAR, che illustrerà le priorità per il triennio 2025-2027. Tra i punti salienti ci sono le linee guida per la progettazione rigenerativa, la nuova piattaforma INBAR Hub per condividere buone pratiche e percorsi aggiornati di certificazione ecologica. Verrà inoltre presentata una rete nazionale di sportelli di consulenza ambientale, pensata per offrire supporto concreto a professionisti, amministrazioni e cittadini. Carulli racconterà la sua visione di un’architettura radicata nel paesaggio e nell’identità mediterranea, capace di coniugare innovazione, decarbonizzazione e responsabilità sociale. Un dialogo continuo tra etica, ambiente e cultura del progetto, dove l’architettura diventa strumento di sostenibilità e benessere.




Accanto a Carulli, l’Arch. Giò Dardano, Consigliere Nazionale delegato agli Affari Istruzionali, proporrà un approccio narrativo alla bioarchitettura. Per Dardano, progettare significa intrecciare sogno, tecnica e consapevolezza critica, concependo l’architettura come atto politico, estetico e culturale. La sua visione si sintetizza in un manifesto in cinque punti, che spazia dalla cura dei luoghi alla bellezza condivisa, dall’impronta ecologica al valore restituito. L’obiettivo è costruire spazi capaci di generare senso di comunità, rispetto dell’ambiente e qualità della vita.

L’Arch. Piero Luigi Carcerano, Presidente della Commissione Comunicazione, approfondirà invece il “metodo della bioarchitettura” come vera e propria etica dello spazio. Il suo intervento mostrerà come un edificio possa evolvere da semplice struttura dissipativa a dispositivo rigenerativo, capace di produrre biodiversità e benessere attraverso materiali naturali, strategie passive e tecnologie ad alta efficienza. Carcerano evidenzierà come la bioarchitettura non si limiti all’estetica o alla funzionalità, ma si configuri come un approccio scientifico e culturale che mette in relazione persone, comunità e ambiente.

I temi in programma toccheranno alcune delle frontiere più avanzate della progettazione: dall’architettura rigenerativa ai bio-intelligent materials, dalle neuroscienze applicate agli spazi che curano fino alle comunità energetiche. Si tratta di ambiti in cui ricerca e pratica, innovazione e sensibilità umana si fondono, generando spazi capaci di migliorare concretamente la vita delle persone. L’evento diventa quindi un laboratorio di idee, un’occasione di confronto e crescita per tutti i partecipanti.

Il giorno successivo, 20 settembre alle ore 14:00, la visione nazionale proseguirà con l’intervento dell’Arch. Franco Parisi della Sezione di Roma. L’incontro sarà dedicato a innovazione, biodistretti e sostenibilità, con l’obiettivo di approfondire protocolli e collaborazioni con INBAR. Sarà un momento di dialogo aperto tra professionisti, istituzioni e cittadini, in cui la sostenibilità non è più solo un concetto astratto, ma un progetto concreto per il futuro delle città e del territorio.

Questi due appuntamenti rappresentano un doppio momento di ispirazione, formazione e condivisione. Come ricorda Carcerano, “il domani che vogliamo si costruisce oggi”. L’Assemblea INBAR a Roma non è quindi solo un evento istituzionale, ma un vero e proprio laboratorio di idee e strategie per un’architettura etica, innovativa e sostenibile.

In sintesi, la bioarchitettura proposta da INBAR si configura come un approccio completo e integrato, che unisce competenze tecniche, sensibilità culturale e attenzione all’ambiente. L’evento di Roma 2025 conferma l’impegno dell’Istituto nel creare una rete di professionisti consapevoli, capaci di progettare spazi che migliorano la vita delle persone e rispettano il pianeta. Dal Centro Congressi La Nuvola partiranno idee, progetti e percorsi formativi che guideranno la bioarchitettura italiana verso un futuro sostenibile, rigenerativo e responsabile.

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