Pristina, 27 dicembre 2025 – Il Kosovo torna alle urne domenica 28 dicembre per le elezioni legislative anticipate, segnando la seconda tornata elettorale in meno di un anno. Il Paese balcanico cerca di uscire da un blocco politico senza precedenti, che ha paralizzato le istituzioni e messo a rischio l’erogazione di fondi vitali dall’Unione Europea e dagli organismi internazionali.
La crisi è iniziata dopo le elezioni di febbraio 2025, quando il partito Vetëvendosje (VV) di Albin Kurti è risultato il più votato con circa il 42% dei consensi e 48 seggi su 120, insufficiente per ottenere la maggioranza assoluta. I tentativi di formare un governo stabile sono falliti, portando la presidente Vjosa Osmani a sciogliere il Parlamento e a convocare nuove elezioni.
Secondo gli analisti, la paralisi politica ha rallentato l’approvazione del bilancio e le riforme necessarie per rafforzare l’economia e la governance del Paese. La mancanza di un governo pienamente operativo ha anche messo a rischio l’accesso a fondi europei e internazionali, aumentando le preoccupazioni su disoccupazione, emigrazione giovanile e sviluppo infrastrutturale.
Le elezioni del 28 dicembre rappresentano quindi un test cruciale. Vetëvendosje ha cercato di ampliare la propria coalizione elettorale, puntando a ottenere finalmente i 61 seggi necessari per una maggioranza stabile. Tuttavia, molto dipenderà dai risultati del voto e dalle alleanze post-elettorali, che determineranno se il Kosovo potrà uscire dall’impasse politica che dura da mesi.
La stabilità politica kosovara ha ripercussioni anche sul piano internazionale. La relazione con la Serbia rimane delicata, mentre il percorso di integrazione europea del Paese richiede progressi sul dialogo con la minoranza serba e l’attuazione di riforme fondamentali per la governance.
In un contesto così delicato, le urne di domenica rappresentano più di un semplice appuntamento elettorale: sono l’ultima occasione per dare al Kosovo un governo funzionante, ridare fiducia agli investitori e garantire una prospettiva di sviluppo stabile in uno dei Paesi più giovani d’Europa.



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