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domenica 10 agosto 2025

Intervista a Giulio Portolan: la polarizzazione delle scelte politiche

Abbiamo intervistato Giulio Portolan, analista e scienziato politico, noto esperto nel campo, per approfondire le sue opinioni sulle nuove tendenze e le sfide che ci riserva il futuro. Durante la nostra chiacchierata, Portolan ha condiviso riflessioni interessanti sulle politiche degli ultimi anni di Paesi come Stati Uniti e Italia. 




Professor Portolan, grazie per essere con noi. Può sintetizzare in poche parole cosa intende per "polarizzazione delle scelte politiche" nel suo saggio in cui parla del contesto americano e italiano?


Giulio Portolan: Certamente. La polarizzazione si riferisce alla divisione netta delle preferenze politiche in due poli opposti, storicamente identificati con la sinistra e la destra. Negli Stati Uniti e in Italia, questa divisione è presente ma assume caratteristiche molto diverse a causa dei differenti sistemi politici, economici e sociali di ciascun paese.


Qual è la principale differenza tra la polarizzazione americana e quella italiana?


Portolan: Negli Stati Uniti, la polarizzazione è molto netta, con due partiti — Repubblicani e Democratici — che rappresentano valori e antivalori molto distinti. L’Italia invece vive una polarizzazione più sfumata, quasi una “guerra tra poveri”, dove la burocrazia statale tende a soffocare il mercato e la libertà d’impresa, con partiti che spesso si contendono il controllo dello Stato più che le idee politiche.


Lei parla degli USA come di una “plutocrazia” e l’Italia come di una “partitocrazia”. Può spiegare meglio?


Portolan: Gli USA sono dominati da una élite economica molto ricca che influenza fortemente la politica, creando una dittatura di fatto dell’oligarchia. L’Italia, invece, è dominata da partiti che utilizzano la burocrazia statale come strumento per mantenere il potere e tutelare i propri interessi, spesso a scapito del cittadino comune e del ceto medio.


Cosa pensa dell’attuale situazione politica americana, in particolare dopo l’era Trump?


Portolan: Trump ha rappresentato una forma di populismo che nasce dalla frustrazione di molti cittadini americani di fronte alla perdita del sogno del “self-made man”. È stato un tentativo di reazione contro la globalizzazione e il potere delle multinazionali, ma ha anche accentuato ulteriormente la polarizzazione e il radicalismo politico.


E in Italia? Quali sono le dinamiche principali?


Portolan: In Italia, la destra si presenta come teoricamente a favore del mercato e della bassa tassazione, ma nella pratica il sistema resta pesantemente burocratizzato. La sinistra è più europeista e attenta ai diritti sociali, ma tende a favorire uno Stato ingombrante. Il risultato è una contrapposizione che spesso si traduce in immobilismo e frammentazione.


Quali sono le conseguenze di questa polarizzazione per i cittadini?


Portolan: La polarizzazione estrema tende a ridurre la qualità della rappresentanza politica, creando una “crisi della rappresentanza”. Gli elettori si trovano spesso schiacciati tra due poli che non offrono soluzioni efficaci ai problemi reali, come la povertà del ceto medio, la precarietà del lavoro e la perdita di fiducia nelle istituzioni.


Quali possibili vie d’uscita vede?


Portolan: La soluzione non sta nel radicalismo, ma in un dialogo più profondo e pragmatico che sappia superare la logica del conflitto tra poli opposti. Serve un rinnovamento delle istituzioni e una maggiore attenzione ai bisogni concreti dei cittadini, anche a costo di rivedere molti schemi tradizionali.


Grazie, Professor Portolan, per questa interessante analisi.


Portolan: Grazie a voi.

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Per approfondire

La polarizzazione delle scelte politiche - Uno studio di Giulio Portolan con riferimento alla realtà del mondo politico americano e alla sua differenza con quello italiano


Giulio Portolan. Europa - Trattato di Fenomenologia Politica - Aracne Editrice 




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