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martedì 25 marzo 2025

Albania 2025: un Paese in trasformazione tra elezioni, riforme e sfide globali



L’Albania, una nazione dei Balcani occidentali in continua evoluzione, si trova nel 2025 a un crocevia significativo. Con le elezioni parlamentari previste per l’11 maggio e una serie di sviluppi economici, sociali e internazionali, il Paese sta attirando l’attenzione sia a livello regionale che globale. Ecco uno sguardo agli eventi e alle tendenze che stanno plasmando l’Albania in questo momento.
Verso le elezioni parlamentari

Il 2025 è un anno cruciale per la politica albanese, con le elezioni parlamentari che si avvicinano rapidamente. Dopo la vittoria schiacciante del Partito Socialista (PS) guidato dal Primo Ministro Edi Rama nelle elezioni del 2021, il panorama politico rimane polarizzato. Il PS, che detiene attualmente 74 dei 140 seggi in Parlamento, si prepara a difendere la sua posizione, mentre l’opposizione, guidata dal Partito Democratico (PD) di Sali Berisha, cerca di capitalizzare le divisioni interne e le critiche al governo. Per la prima volta nella storia, la diaspora albanese potrà votare per posta, un cambiamento che potrebbe influenzare l’esito elettorale, specialmente nelle comunità di Italia e Grecia. Le campagne elettorali, regolamentate per iniziare 30 giorni prima del voto, si preannunciano intense, con il PD che ha già criticato Rama per il recente divieto di TikTok, sostenendo che limiti la loro capacità di raggiungere i giovani elettori online.

Il divieto di TikTok, annunciato da Rama a dicembre 2024 e implementato a marzo 2025, è una delle mosse più controverse del governo. Motivato dalla morte di un adolescente in una rissa legata a un conflitto sui social media, il blocco riflette le preoccupazioni di Rama sulla violenza giovanile, ma ha scatenato proteste da parte dell’opposizione e di gruppi per la libertà di espressione. L’Autorità per le Comunicazioni Elettroniche e Postali (AKEP) ha eseguito il blocco tecnico, suscitando dibattiti sull’impatto di questa misura in un anno elettorale.

Progressi economici e integrazione europea

Sul fronte economico, l’Albania continua a mostrare una crescita robusta. Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale, il PIL reale dovrebbe crescere del 3,4% nel 2025, trainato da consumi privati, turismo e costruzioni. Il turismo, in particolare, si sta consolidando come pilastro dell’economia, grazie alla competitività dei prezzi e al miglioramento delle infrastrutture. Tuttavia, il deficit della bilancia commerciale è previsto allargarsi leggermente a causa dell’aumento delle importazioni legate a grandi progetti di investimento pubblico.
L’aspirazione dell’Albania di aderire all’Unione Europea rimane una forza trainante. Dopo l’apertura dei negoziati di adesione nell’ottobre 2024, il Paese sta lavorando per allinearsi agli standard UE su stato di diritto, lotta alla corruzione e indipendenza dei media. Sebbene i progressi siano stati riconosciuti, Bruxelles ha sottolineato la necessità di ulteriori riforme, soprattutto nel sistema giudiziario, dove la corruzione rimane una sfida significativa.

Sfide sociali e ambientali 

A livello sociale, l’Albania affronta questioni complesse. La povertà è in calo (stimata al 21,7% nel 2023), grazie all’aumento dell’occupazione e dei salari nel settore privato, ma la migrazione verso l’Europa occidentale continua a causare una “fuga di cervelli”. Nel frattempo, il governo sta introducendo programmi educativi per contrastare la violenza giovanile, in parallelo al divieto di TikTok.
Sul piano ambientale, il Paese deve gestire le crescenti minacce legate al cambiamento climatico. Dopo gli incendi devastanti del 2024, l’Albania sta investendo nella resilienza delle infrastrutture, con il supporto della Banca Mondiale, per proteggere ponti e strade da eventi climatici estremi.

Il controverso accordo con l’Italia

Un altro tema di attualità è l’accordo con l’Italia per la gestione dei migranti. Siglato nel 2023, il piano prevede che i migranti salvati nel Mediterraneo vengano processati in centri in Albania. Sebbene le strutture siano operative dal 2024, il programma ha subito battute d’arresto: a novembre 2024, un tribunale di Roma ha rimpatriato un primo gruppo di migranti in Italia, giudicando i loro Paesi d’origine non sicuri. L’opposizione albanese e i gruppi per i diritti umani continuano a criticare l’accordo, definendolo una “sperimentazione crudele”.

L’Albania del 2025 è un Paese in bilico tra opportunità e sfide. Le elezioni di maggio definiranno il suo corso politico, mentre le riforme economiche e l’integrazione europea potrebbero consolidare il suo status di nazione in ascesa nei Balcani. Tuttavia, la gestione delle tensioni sociali, della corruzione e delle pressioni ambientali sarà fondamentale per garantire una crescita sostenibile e inclusiva.


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