La Chiesa e Convento di San Domenico a Chieri, in provincia di Torino, custodisce un patrimonio artistico straordinario, testimonianza della spiritualità domenicana e della Controriforma. Due opere in particolare emergono per importanza storica e religiosa:
1. l’affresco raffigurante la Visione di Papa Pio V durante la Battaglia di Lepanto (1571),
2. e la Pala della Madonna del Rosario di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo (1615).
Entrambe le opere celebrano la vittoria della fede cristiana e l’intercessione mariana attraverso il Rosario, sottolineando il legame profondo tra la città di Chieri, l’Ordine Domenicano e la memoria storica della Cristianità .
L’Affresco della Battaglia di Lepanto
Descrizione visiva
L’affresco, incorniciato da decorazioni dorate con motivi floreali e grottesche, presenta una composizione divisa in due registri:
- Registro sinistro: Papa Pio V (Antonio Ghislieri, 1566-1572), domenicano e promotore della Lega Santa, è inginocchiato in preghiera davanti a un altare, con la tiara ai suoi piedi. Indossa vesti bianche e rosse, tipiche del suo rango, e appare assorto nella contemplazione.
- Registro destro: un vasto paesaggio marino raffigura la battaglia navale di Lepanto, con le galee cristiane in primo piano, rematori e soldati ben visibili, e la flotta ottomana sullo sfondo. Una luce divina illumina la scena, segno del miracolo attribuito alla Vergine.
Lo stile è tardo-rinascimentale con influssi barocchi, caratterizzato dal contrasto tra la staticità della preghiera papale e il dinamismo caotico della battaglia. I colori, tenui ma suggestivi, rimandano a un intervento di restauro ottocentesco.
Significato iconografico
L’opera raffigura la “Visione di Papa Pio V durante la Battaglia di Lepanto” (7 ottobre 1571), evento che segnò un punto di svolta nella lotta contro l’espansione ottomana. Pio V attribuì la vittoria alla preghiera del Rosario e all’intercessione della Vergine Maria.
- A sinistra: Pio V rappresenta la fede incrollabile.
- A destra: la vittoria navale della Lega Santa diventa un ex-voto di gratitudine alla Madonna.
L’affresco riflette così i valori della Controriforma, celebrando il Rosario come difesa spirituale e la Madonna come guida della Cristianità .
Contesto storico-artistico
L’opera è attribuita a Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo (1568-1625), ma subì modifiche nell’Ottocento (1896) per mano dell’artista Bonello, che ne alterò alcuni dettagli. È collocata nella navata di destra della chiesa.
Il legame con Pio V, domenicano canonizzato nel 1712, spiega la presenza di questo tema in un convento domenicano come quello di Chieri, dove la devozione al Rosario era fortemente radicata.
La Pala della Madonna del Rosario
Descrizione visiva
La pala d’altare, opera di Guglielmo Caccia (Moncalvo), è incorniciata da una ricca ancona lignea dorata con 6000 foglie d’oro e 1000 d’argento realizzata da Francesco Fea.
Composizione centrale:- Al centro la Vergine Maria con il Bambino Gesù, circondati da putti in un cielo bluastro.
- La Madonna, in abito blu e rosso, consegna il Rosario a San Domenico (a sinistra), mentre il Bambino lo porge a Santa Caterina da Siena (a destra).
- a sinistra i prelati, con Papa Pio V in prima fila, riconoscibile dalla tiara deposta a terra e dalla veste domenicana,
- a destra le nobildonne rinascimentali in abiti sontuosi.
Lo stile è barocco, caratterizzato da colori vividi (blu, rosso, oro), panneggi raffinati e atmosfere estatiche.
Soggetto e significato iconografico
La pala celebra la consegna del Rosario a San Domenico e Santa Caterina da Siena, fondatori spirituali della devozione domenicana. La presenza di Papa Pio V richiama il miracolo di Lepanto, attribuito alla recita del Rosario.
I Misteri del Rosario, raffigurati nei quadretti laterali, svolgono una funzione catechetica, educando i fedeli e rafforzando la centralità mariana della spiritualità domenicana.
Contesto storico-artistico
- Autore e datazione: Guglielmo Caccia (Moncalvo), attorno al 1615.
- Collocazione: posta sull’altare della Cappella del Rosario nel 1618.
- Evoluzione architettonica: la cappella, inizialmente dedicata alla Madonna delle Vittorie dopo Lepanto, fu trasformata nel 1581 in santuario del Rosario.
- Nel 1647 furono aperti collegamenti con le cappelle attigue; nel 1877 vennero aggiunti archi e colonne in stile serliano. L’altare originario in stucco fu sostituito nel Settecento da uno in marmo.
La sontuosa decorazione barocca, con dorature e stucchi di Francesco Fea, conferisce solennità e splendore all’opera.
Interpretazione e Significato
Sia l’affresco di Lepanto sia la pala della Madonna del Rosario costituiscono un unicum teologico e artistico.
- Entrambi celebrano la vittoria della fede cristiana sotto l’intercessione mariana.
- Riflettono la spiritualità domenicana, fondata sul Rosario come arma spirituale contro eresie e minacce ottomane.
- Esaltano la figura di Papa Pio V, domenicano e protagonista della Controriforma, venerato come santo a partire dal 1712.
A Chieri, queste opere consolidarono l’identità della comunità , legata ai Domenicani e alla devozione mariana, trasformando la Chiesa di San Domenico in un punto di riferimento religioso e artistico per tutto il Piemonte.
Un quadro di Guglielmo Caccia, detto Il Moncalvo nella Cappella dei Mercanti di Torino
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