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domenica 13 agosto 2017

Il Marocco ha dei problemi. Si ma con le donne



RABAT - Un video di dieci secondi ha scatenato un acceso confronto sociale in Marocco. Nel filmato - che dura circa 10 secondi - si vede una donna che cammina di sera per strada a Tangeri. Fino a qui nulla di strano, se non fosse che è seguita da decine di uomini che la importunano. L’opinione pubblica si è divisa fra chi denuncia l’ennesima prova delle molestie che le donne devono subire quotidianamente nel paese e chi accusa la protagonista di essere vestita in modo indecente.

Come riporta Afp, i media e le associazioni che difendono i diritti umani sono corsi in aiuto della donna, che è stata pesantemente attaccata sui social network. «Può anche andare in giro nuda, ma non nella nostra città conservatrice», «Ha ottenuto quello che si meritava», sono solo alcune delle frasi che si possono trovare online.

«Sono così scioccata da questa aggressività collettiva nelle reazioni che descrivono la vittima come colpevole a causa del suo presunto abbigliamento provocante. In realtà indossava un semplice paio di jeans e una maglietta», ha dichiarato all’agenzia l’attivista per la parità di genere Nouzha Skalli.

Mustapha Ramid, ministro per i diritti umani, ha dichiarato che è in elaborazione un disegno di legge che criminalizza ogni violenza contro le donne, per la prima volta sono menzionate anche le molestie in luoghi pubblici, considerati dalla tradizione marocchina come spazio dedicato agli uomini. Al momento la legge locale condanna solo la persecuzione delle donne sul lavoro.

In uno stato che si confronta fra modernità e integralismo la condizione della donna è ancora pessima. Nel 2016 è stata chiusa una pagina Facebook che invitava a postare le foto di donne in costume per suggerire vendette pubbliche.

Fonte: Ticinoline


IN ITALIA LA VENTIDUENNE ITALO-MAROCCHINA CELEBRE PER L'INTEGRAZIONE 

Una voce nata dal Web: forte, decisa, energica. Come lei. Bouchra, la ventiduenne italo-marocchina che ha sfondato sul Web con il brano "Yallah", è un'icona dell'integrazione di una ragazzina che dal Marocco è arrivata in Italia. A tre anni, infatti, si è trasferita a Livorno. Una vita non sempre facile, ma che - anche grazie alla musica - è diventata simbolo per lanciare un messaggio di dialogo, di pace, di speranza.


Un messaggio anche a tutte le donne di oggi. "Il mio messaggio a tutte le donne è quello di essere più forti e più sicure di se stesse, di lavorare tanto su se stesse, di studiare. Invito tutte le donne a prendere coraggio e fare tante cose perché possono fare molto".
Qualcosa si muove? "Il cambiamento c'è e lo sto vedendo. Sono tornata in Marocco due settimane fa e ho visto una rimodernizzazione che non mi aspettavo. Ragazze della mia età che si truccano, che non portano il velo, che se la vivono in modo più aperto. E i genitori non sono più severi come prima. C'è un'apertura soprattutto del Marocco".

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